Radar

Le reti radar rappresentano degli asset osservativi fondamentali per fornire indicazioni sui fenomeni meteorologici a piccolissima scala e rapida risposta temporale. Consentono di dettagliare il monitoraggio e la previsione a brevissimo termine, alle risoluzioni spaziali chilometriche e sub-chilometriche a cui si tende attualmente, anche nella modellistica numerica.
La Rete Radar Nazionale è impiegata in particolare nel sistema di allertamento nazionale per il rischio meteorologico, idrogeologico e idraulico (ai sensi del D.Lgs n.1 del 2 gennaio 2018) dove la fase di monitoraggio strumentale dei fenomeni in atto riveste un ruolo cruciale per la gestione degli eventi intensi e a rapida evoluzione nelle aree vulnerabili, e come ausilio all’agricoltura, ad esempio per la possibilità di definire con grande dettaglio i campi di pioggia.

Il sistema radar nazionale si compone di numerosi sistemi in banda C e banda X con differenti capacità osservative, tecniche e di elaborazione. Questi sistemi sono gestiti da enti regionali, ENAV, Aeronautica Militare e dal Dipartimento della Protezione Civile che realizza e diffonde il composito radar nazionale.

I sistemi in banda C, installati a partire dagli anni ‘90, sono quasi tutti a tecnologia doppler e permettono di stimare la componente radiale del vento. Sono inoltre dotati di doppia polarizzazione simultanea, che consente di discriminare, dalla forma assunta dagli echi di “ritorno” (ad esempio dalla nube precipitante), la tipologia di idrometeora presente. Nel corso dell’ultimo decennio molti di questi sistemi sono stati sottoposti a procedure di aggiornamento completo o parziale del sistema.

Per assicurare una copertura uniforme anche nelle zone meno monitorate e migliorarla in quelle ad elevata concentrazione antropica, il network attuale in futuro potrebbe integrare i sistemi che operano in banda C con nuovi sistemi in banda X.