Eventi naturali potenzialmente pericolosi: modelli, incertezze, comunicazione 

Agenzia ItaliaMeteo Eventi

Un workshop scientifico rivolto a esperti e ricercatori  

Il 25 e il 26 settembre si è svolto a Roma, nell’Aula Marconi del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il workshop “Eventi naturali potenzialmente pericolosi: modelli, incertezze, comunicazione” per analizzare in modo sinergico le modalità con cui le comunità scientifiche interessate definiscono, stimano e trasmettono ai decisori e alla popolazione le incertezze connesse alla pericolosità di diversi fenomeni e eventi naturali. Tra i relatori anche il direttore dell’Agenzia ItaliaMeteo Carlo Cacciamani che è intervenuto sul tema della gestione dell’incertezza nell’ambito delle previsioni meteorologiche.

Terremoti, attività vulcaniche, maremoti, inondazioni, frane, valanghe, mareggiate, fenomeni meteorologici estremi sono alcuni degli eventi potenzialmente pericolosi, piuttosto comuni e frequenti in Italia. Sappiamo che il rischio connesso dipende dalla distribuzione, dal numero e dal valore degli esposti ovvero dalle persone, dalle attività, dai beni privati e collettivi e da tutto ciò che appartiene all’ambiente in cui si verificano. Per prevenire, affrontare e superare questi eventi è necessario conoscerli e stimarne la pericolosità.

Sono diversi gli approcci e i modelli che gli esperti adottano per questo scopo; ci sono tuttavia aspetti comuni che vale la pena investigare, in particolare per quanto riguarda la stima delle incertezze. Il workshop ha permesso il confronto tra i ricercatori e tra le comunità scientifiche dei diversi settori, con l’obiettivo di produrre stime di pericolosità che tengano conto dell’incertezza, espresse quindi in probabilità, ma allo stesso tempo comprensibili a chi deve utilizzare queste informazioni per prendere decisioni.
 
Sull’importanza della comunicazione il direttore di Agenzia ItaliaMeteo ha sottolineato come le definizioni e le interpretazioni che si danno dell’incertezza nel linguaggio comune sono determinanti per la gestione degli eventi potenzialmente pericolosi: se le informazioni non vengono comprese da chi deve utilizzarle, di fatto non hanno valore per gli utenti. In meteorologia, come in altri ambiti, la previsione probabilistica permette di esprimere l’incertezza e di comunicarla traducendo la complessità in un linguaggio comprensibile. Tale complessità, tuttavia, non è azzerabile in quanto elemento imprescindibile in meteorologia e nella scienza in generale. Risulta quindi fondamentale il ruolo di esperti e scienziati, chiamati a fornire tutte le informazioni disponibili e utili per gestire questa complessità, che non potrà essere però tradotta in “formule magiche” da trasmettere a chi è chiamato a prendere decisioni.

L’approccio suggerito dall’Agenzia ItaliaMeteo è quello probabilistico: il passaggio da un paradigma semplicistico, ma meno informativo, a uno probabilistico, apparentemente più complesso, è più funzionale per poter prendere decisioni in maniera più consapevole. In questo ambito ItaliaMeteo intende promuovere il progressivo superamento dell’approccio deterministico a favore dello sviluppo di sistemi previsionali di ensemble, combinando metodi tradizionali con modelli basati su algoritmi di intelligenza artificiale.